Giovani, che sono innovatori sempre, classe medio alta o altamente istruita, quindi sensibile alle tematiche connesse al car sharing, come l'ecologia, la condivisione, il progresso sostenibile. C'è però un'altra metà dell'Italia, come il meridione, che non ha mai avuto accesso al car sharing per due motivi: il rischio del business, perchè in alcune città del sud Italia le assicurazioni costano anche il triplo, come risultato di truffe, incidenti, collezionati dalle RC nel sud Italia; l'attenzione all'ecologia è molto più bassa e la categoria degli innovatori è molto più ridotta. C'era però un'altra categoria di potenziale clientela, che è quella di chi non ha accesso al credito. Se ci fa caso, nel meridione d'Italia ha tantissime persone che non hanno neanche la carta di credito, perchè le banche la danno solo a chi ha un contratto di lavoro fisso. Il Meridione è in questo senso un altro paese. Però quando siamo andati ad analizzare questo modello, l'interesse era altissimo: tutti volevano l'accesso al car sharing ma il car sharing non è stato portato avanti, anche in quelle città come Lecce, Catanzaro, Agrigento, che potevano farcela.